Condivisione, conoscenze, collaborazione e interazione: sono questi i valori alla base di un ecosistema IoT.
Oggi le aziende manifatturiere devono fare i conti con i cambiamenti di un mercato che richiede una maggiore velocità, flessibilità e personalizzazione. Cambiamenti che sono stati accelerati dalla pandemia, che ha evidenziato l’importanza di saper reagire a un evento disruptive e improvviso.
In questo scenario, le tecnologie digitali hanno fatto la differenza. Grazie a soluzioni IoT in cloud, ad esempio, è stato possibile monitorare impianti e processi a distanza, realizzando anche interventi di manutenzione da remoto.
Inoltre, grazie alle tecnologie 4.0, alcune aziende in difficoltà sono state in grado di riconvertire la produzione, adattandola alle necessità del momento. Questo ha aiutato a diffondere la consapevolezza tra le imprese dell’importanza di investire nel digitale.
Lo dimostrano i dati di mercato, che parlano di una crescita di investimenti nell’IoT e nel cloud nel 2020, nonostante il periodo difficile.
Ecosistema IoT, perché ne hai bisogno
A fronte di questa consapevolezza, persistono ancora diversi freni all’innovazione del sistema imprenditoriale italiano. Nel loro percorso di digitalizzazione, molte aziende (soprattutto PMI) partono infatti da una situazione di estremo ritardo, con impianti e macchinari molto datati.
Su questo tema, l’ultima fotografia del parco macchine realizzata da Ucimu- Sistemi per produrre, fornisce dati preoccupanti. Secondo l’indagine, infatti, il parco macchine utensili e sistemi di produzione installato nell’industria italiana ha un’età media di ben 14 anni e 5 mesi.
Come fare allora se si hanno, ad esempio, macchinari di produttori diversi basati su standard diversi e che non possono comunicare tra di loro? Come scegliere il giusto sistema IoT se poi non sarà in grado di raccogliere e analizzare i dati dai macchinari?
Una sfida anche per i technology provider, che non possono restare sordi davanti alle esigenze dei propri clienti e del mercato.
Che cos’è un ecosistema IoT
Ma nessun provider, per quanto innovativo e forte sul mercato, può affrontare queste sfide da solo. Ed ecco quindi che nell’Industria 4.0 a cambiare sono anche le relazioni tra le aziende.
Si passa da uno spirito di competitività che spingeva a vedere il rivale con diffidenza a uno spirito di collaborazione, che porta ad una innovazione aperta.
Un ecosistema IoT è proprio questo: una community di aziende che collaborano – pur mantenendo la propria indipendenza e proprietà intellettuale – in un’ottica di open innovation.
Community basate su piattaforme aperte che consentono a ciascun attore dell’ecosistema di sviluppare applicazioni, servizi, dispositivi IoT. Un sistema fondato su regole condivise, in grado di crescere e di portar valore sia ai singoli player che al mercato.
Si passa, dunque, da una situazione dove si avevano soluzioni IoT di vari vendor, basate su standard diversi, al riconoscimento di uno standard unico. Questo è il punto di riferimento per l’ecosistema e per i membri, sulla base del quale possono sviluppare le proprie soluzioni e dispositivi.
I vantaggi di fare ecosistema
I vantaggi per i technology provider sono diversi. Pensiamo alle tante startup innovative che formano il sistema imprenditoriale italiano. Aziende spesso molto dinamiche e caratterizzate da un alto potenziale innovativo, ma che possono faticare ad affermarsi sul mercato rispetto a brand più conosciuti al consumatore.
Entrare a far parte di un ecosistema IoT vuol dire, per queste aziende, protezione e visibilità. La community dell’ecosistema fornisce al partner la protezione dell’investimento e garantisce la continuità dell’ecosistema stesso.
Al tempo stesso, la startup può beneficiare della visibilità dei brand più forti dell’ecosistema, già conosciuti e apprezzati dai consumatori. L’ecosistema, inoltre, favorisce lo scambio di know-how tra gli attori presenti e la contaminazione di idee, creando così un ambiente ottimale all’innovazione.
Ecosistema IoT, quali vantaggi per i clienti
Per le aziende, in cambio, vuol dire poter raccogliere e analizzare i dati dei loro macchinari anche se sono di provider diversi o dello stesso provider ma sviluppati in periodi diversi. Inoltre, scegliendo una piattaforma aperta potranno loro stessi sviluppare applicazioni ad hoc, basate sulle proprie esigenze. Attraverso queste applicazioni, potranno dare valore ai dati raccolti e gestire in modo più efficiente tutti gli asset aziendali.
Non solo, saranno anche in grado di cogliere nuove opportunità di business, sfruttando i dati per offrire servizi ai propri clienti.